Dal Simposio di Platone alle tradizioni festive popolari, dalla mera materia- lità del metabolismo corporeo e della sopravvivenza fisica, alle raffinatezze del buon vivere conviviale, il cibo è sempre stato e continuerà a essere un riferimento cardinale se si vuole dire la gioia, la gioia del pensare, il piacere e la concretezza del vivere.
Ma anche il bisogno dei corpi, il loro attrito con il tempo, il loro confronto con la malattia e, in generale, la finitezza umana e i suoi limiti. Ecco perché pensare il cibo, e ripensarlo, anche e forse soprattutto nelle situazioni di fragilità parziale o estrema, può diventare un modo umile e concreto di prendersi cura dell’altro, di essere responsabili nei confronti dell’altro e di noi stessi. Mangiare non è soltanto nutrirsi, ma anche piacere sensoriale, memoria personale, cultura, relazione con l’altro. È necessità di sopravvivenza, ma anche esperienza culturale ed emotiva che riguarda tutta la persona. Le tappe del viaggio L’uomo mangia ciò che è - Alessandro Meluzzi PARTE PRIMA Teoria e Leggi 1.L’anziano e la medicina. La biologia dell’invecchiamento - V. Pedone 2.Consenso informato e nutrizione. Profili legali - L. Degani, A. Lopez, M. Ubezio 1.Disfagia e alimentazione: il cibo come nutrimento, il cibo come piacere - S. Di Geronimo, M. Mariotti 1.Gli alimenti che interagiscono coi farmaci - E. Adriano 2.Il viaggio nel tempo e nello spazio, per ritrovarsi nel cibo - F. Taddia PARTE SECONDA Esperienze pratiche e testimonianze 1.Con le mie mani posso creare anche questo! - A. Vorabbi, F. Paladini, R. Allegri 1.Lo chef stellato porta gusto nella terza età - L. Collami 2.Nutrire con cura. La trasformazione della cultura alimentare nel rispetto della tradizione - G. B. Varoli PARTE TERZA L’atmosfera del cibo nell’arte - a cura di Irene Bruno |